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Traffico a Bolzano, il mondo economico non può attendere 30 anni
Era il 2011 e il progetto della variante alla statale 12 iniziava a prendere forma. L’ok della politica c’era e i tecnici avevano posto le basi del disegno che avrebbe finalmente dato respiro a Bolzano e ai suoi cittadini: innesto a Maso della Pieve nella galleria già esistente, uscita a Campiglio nei pressi della funivia del Colle, doppia canna con due corsie per senso di marcia e nuovo collegamento fra uscita Mebo e via Einstein. Sono passati 14 anni, il progetto è rimasto nel cassetto per volontà politica e quello che emerge in questi primi giorni del 2025 è che la città capoluogo, la sua economia e i suoi cittadini dovranno attendere ancora decenni per vedere uno spiraglio in fondo al tunnel, tanto per restare in tema, del traffico asfissiante.
“Leggiamo - commenta il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati - che il progetto messo in piedi dalle Province di Trento e Bolzano per la concessione cinquantennale dell’A22 prevede molti risvolti positivi per i territori, in particolar modo in tema di innovazione e sostenibilità. Per quanto riguarda Bolzano però si punta sull’interramento dell’A22. Un’opera che ci ricorda molto quella dell’areale ferroviario: faraonica, complicata, costosa e soprattutto dai tempi molto lunghi, decenni. Tempi che la nostra città e la nostra economia non possono più permettersi. Mentre continuano a concentrarsi su Bolzano gli interessi maggiori della provincia, dalla Fiera all’Università, dagli uffici pubblici al parco tecnologico, allo stadio e all’aeroporto, dall’altra - prosegue Corrarati - il capoluogo rimane tra i pochi centri abitati della provincia a non avere una circonvallazione. La variante rimane a nostro avviso indispensabile in un contesto dove il traffico sull’arteria autostradale continua ad aumentare, i blocchi dei mezzi pesanti sul fronte austriaco proseguono, la città capoluogo ha davanti anni difficili a causa dei diversi cantieri previsti. Senza una circonvallazione bolzanina basterà come sempre un piccolo imprevisto sull’autostrada o giornate di traffico intenso per mandare in tilt la città. Non è accettabile che in vent’anni si siano costruite circonvallazioni in ogni valle della provincia, ma non a Bolzano, che più di altre zone paga il caro prezzo dell’attrattività del nostro territorio, beneficiandone meno in termini di ricaduta economica”.
Se per velocizzare le decisioni servirà un nuovo tavolo politico, ben venga. “Bisogna decidere e in fretta - conclude il presidente Corrarati - per ridare ossigeno alle tante aziende del fondovalle che ogni giorno devono mettere a bilancio i costi del tempo perso in code interminabili ed imbuti e dare finalmente una risposta ai bolzanini che dopo anni hanno diritto a vivere in una città con una viabilità sostenibile”.