Revisione bilancio, no al taglio degli incentivi per le pmi

“Tagliare i fondi per i contributi alle piccole imprese è una scelta che potrebbe portare un piccolo risparmio immediato, ma a costo di un impatto negativo più ampio e duraturo. Un’amministrazione lungimirante dovrebbe piuttosto vedere la digitalizzazione delle imprese come un investimento per il futuro, non come un costo da eliminare”. CNA Alto Adige per voce del vicepresidente Andrea Cappello prende posizione sull’ipotesi di revisione di bilancio elaborata dall’esperto dell’amministrazione provinciale e che sarà discussa con le parti sociali a inizio aprile. Tra le proposte contenute nella relazione, infatti, vi è anche l’abolizione dei premi per le imprese che assumono apprendisti, degli incentivi sulla digitalizzazione, e la messa in discussione dei contributi a bando per gli investimenti delle piccole aziende. “Pur condividendo la necessità di razionalizzare le spese e di introdurre meccanismi di valutazione dei benefici reali generati dagli incentivi, in un bilancio che quest’anno ha toccato il volume record di 8 miliardi di euro, desta stupore il fatto che si voglia incidere sui 200 milioni annui destinati al mondo economico, di cui – sottolinea Andrea Cappello – secondo lo studio in esame, 107 milioni vanno ad agricoltura e foreste, 41 milioni agli impianti funiviari e mobilità sostenibile, un’altra fetta consistente va al turismo”.  Lo stesso studio evidenzia infatti che a parte l’agricoltura, gli impianti funiviari e gli investimenti per l’efficienza energetica e per la R&S, gli altri sussidi agli investimenti hanno un’incidenza marginale rispetto al flusso di investimenti annui del rispettivo settore dell’economia altoatesina.

“Incidere sulla spesa pubblica abolendo i premi per le imprese che assumono apprendisti o gli incentivi sulla digitalizzazione, mettendo peraltro in discussione anche i contributi a bando per gli investimenti aziendali, che hanno una dotazione finanziaria irrisoria, appena 5 milioni di euro di cui 3 effettivi e 2 integrati in extremis, sembra quasi una beffa per le micro, piccole e medie imprese dei settori produttivi e artigianali”, aggiunge Cappello che conclude: “Se, come dice lo studio sulla revisione del bilancio, la leva utilizzata da gran parte dei Paesi più avanzati per stimolare gli investimenti è quella fiscale, con ammortamenti accelerati e crediti d’imposta, ci aspettiamo che la Provincia aggiunga alle ipotesi di taglio anche quelle di sostegno all’economia in forma consona alle migliori best practice”. 

E visto che si parla di digitalizzazione, una piccola curiosità. Il rappresentante di CNA Comunicazione Digitale Giacomo Maestri ha interrogato l’intelligenza artificiale sull’opportunità per un’amministrazione di tagliare oggi i contributi alla digitalizzazione delle micro imprese. La risposta è stata la stessa: “L’impatto a lungo termine sarebbe negativo”.