
Rentri e polizze contro catastrofi: due misure che pesano sulle aziende
Da una parte c’è il Rentri con il tanto richiesto posticipo dell’avvio che è arrivato nell’ambito del Milleproroghe, ma in ritardo e con il rischio di generare ancora più confusione nelle aziende. Dall’altra il mancato accoglimento degli emendamenti presentati sempre al Milleproroghe che di fatto conferma il termine del 31 marzo per adempiere all’obbligo della stipula di polizze contro i rischi catastrofali. Due temi caldi per le nostre aziende che si traducono in costi e spreco di tempo.
La proroga del Rentri previsto dal Milleproroghe che ora sarà inviato alla Camera, insegue di fatto un termine che è già passato rappresenta un pasticcio che crea confusione in un sistema oneroso per gli operatori. Intanto come dicevamo il sistema è già operativo dal 13 febbraio, anche se non senza difficoltà, con il primo scaglione di iscrizioni al nuovo sistema informativo, l’avvio per gli iscritti del registro digitale e il passaggio dai vecchi ai nuovi registri di carico e scarico e formulari. Resta da vedere come verrà gestita questa impasse normativa.
Altro tema che metterà mani, se non rinviato, alle tasche delle aziende sarà quello che ha visto più volte CNA intervenire per ribadire la propria contrarietà: ovvero quello dell’obbligo di stipula di polizze contro i rischi catastrofali e le calamità naturali. Se non ci saranno novità, le aziende avranno a disposizione poco più di un mese per sottoscrivere polizze di particolare complessità, per le quali si è, peraltro, ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta del previsto decreto attuativo. Si tratta con tutta evidenza di una tempistica impraticabile. A livello nazionale CNA, insieme alle altre associazioni di categoria, chiede che il governo intervenga in sede di maxi-emendamento prevedendo una proroga adeguata.