“Sì alla sicurezza sul lavoro, no alle ennesime scartoffie che non fanno altro che rallentare il lavoro, con costi per le aziende”. Con questa motivazione gli imprenditori altoatesini hanno aderito in massa nei mesi estivi alla petizione lanciata a giugno da CNA Alto Adige Südtirol e lvh.apa contro l’introduzione della patente a crediti per le aziende che lavorano nei cantieri.
Oltre mille le firme raccolte attraverso la piattaforma “Openpetition” e consegnate questa mattina (venerdì 27 settembre), alla presenza degli organi di stampa, al senatore della SVP Meinhard Durnwalder, in qualità di rappresentante della politica.
“Lo abbiamo dichiarato a inizio estate e lo ribadiamo di nuovo a pochi giorni dall’avvio della nuova misura: la patente a crediti non migliorerà la sicurezza nei cantieri. Si tratta solo dell’ennesimo adempimento burocratico – così il presidente di CNA Trentino-Alto Adige Claudio Corrarati e il presidente di lvh.apa Martin Haller che criticano anche come è stata gestita questa novità normativa.
Il decreto attuativo è arrivato solo dieci giorni prima dell’entrata in vigore dell’obbligo ed essendo il portale dell’Ispettorato ancora in fase di allestimento le aziende hanno dovuto, per poter continuare a lavorare, presentare ora un’autodichiarazione via pec. Autodichiarazione che dovranno ripetere online non appena il portale sarà attivo. “Doppio lavoro, doppia perdita di tempo – commentano i due presidenti - a testimoniare ancora una volta il poco rispetto che il sistema ha per le piccole e medie imprese da sempre colonna portante dell’economia altoatesina come nazionale”.
Il senatore Durnwalder, che su suggerimento delle associazioni datoriali aveva presentato un emendamento di proroga, si è ora impegnato a suggerire miglioramenti per modificare il testo del documento del Governo soprattutto sotto l’aspetto burocratico e a favore delle PMI.
CNA Alto Adige Südtirol e lvh.apa ribadiscono l’importanza della sicurezza sul lavoro, ma aggiungono che per avere luoghi di lavoro sicuri serve applicare le norme esistenti e lavorare ancora di più per diffondere la cultura della sicurezza, continuando a valorizzare la bilateralità nell’artigianato, che è il principale strumento contrattuale edile per la difesa dei lavoratori e delle imprese.
La proposta lanciata dalle due associazioni datoriali è quella di introdurre una legge sull’accesso alla professione nell’edilizia, che definisca i requisiti obbligatori per aprire un’impresa edile, come avviene già per altri settori.
Solo in questo modo si può essere davvero certi che chi opera nei cantieri rispetti gli standard di professionalità necessari per garantire qualità e sicurezza. “Il metodo utilizzato per l’introduzione della patente a crediti è la testimonianza di come questo non sia un Paese attento alle PMI”, conclude Corrarati.
Come funziona la patente a crediti. Dal 1°ottobre 2024 tutte le imprese ed i lavoratori autonomi che operano "fisicamente" nei cantieri sono tenuti ad avere la patente a crediti. Sono esclusi solo i soggetti che effettuano forniture e prestazioni di natura intellettuale (ad esempio ingegneri, architetti, geometri) e le imprese in possesso di attestazione di qualificazione SOA pari o superiore alla III.
La dotazione iniziale della patente per ogni azienda sarà di 30 crediti, ai quali si potranno aggiungere altri 30 crediti per la storicità dell’azienda e ulteriori 40 crediti attribuibili nel tempo con investimenti e formazione fino ad un massimo di 100 crediti complessivi. È previsto che il punteggio subisca decurtazioni correlate alle risultanze dei provvedimenti definitivi emanati nei confronti dei datori di lavoro, dirigenti e preposti delle imprese o dei lavoratori autonomi in caso di incidenti sul lavoro o altre irregolarità relative alla sicurezza. Per recuperare crediti, fini ai 15 necessari per operare nei cantieri, saranno istituiti appositi corsi di recupero.
Questa misura aumenta la burocrazia e non porta al risultato sperato. Per migliorare la sicurezza nei cantieri occorre puntare di più sulla formazione dei lavoratori