A partire dal 1° ottobre 2024 il Governo italiano prevede di introdurre la patente a crediti per la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili.
Il nuovo sistema dovrebbe prevedere una serie di obblighi, da applicare non solo alle imprese edili, ma a tutti coloro che si occupano di costruzioni, e potrebbe essere esteso anche ad altri ambiti diversi dall’edilizia.
CNA Alto Adige Südtirol, insieme a lvh.apa, esprime con forza il proprio veto al provvedimento ed è pronta a far sentire la voce degli artigiani per contrastare una misura assolutamente inadeguata per numerosi motivi.
Sei buoni motivi per dire NO alla patente a crediti nei cantieri
- La misura comporta ulteriori oneri burocratici a carico delle imprese, senza vantaggi in termini di sicurezza sul lavoro. Dobbiamo invece migliorare l’applicabilità delle norme esistenti.
- Non servono solo sanzioni, peraltro eccessive e non proporzionate. È invece essenziale porre l’attenzione sulla prevenzione degli infortuni.
- Non diamo tutte le colpe al subappalto. Le norme sulla sicurezza sul lavoro prevedono una precisa catena delle responsabilità, che va dal committente al lavoratore.
- La patente a crediti è uno strumento rigido, che penalizza i lavoratori senza considerare struttura e storicità delle aziende e senza analizzare le cause degli infortuni.
- Il provvedimento tende a discriminare le piccole imprese sotto il profilo della concorrenza, stabilendo ingiustamente un trattamento diverso rispetto alle grandi imprese, che sono esonerate dalla patente a crediti se in possesso di certificazione SOA di terzo livello.
- Serve una cultura della sicurezza sostanziale, non solo formale! Continuiamo a valorizzare la bilateralità nell’artigianato, che è il principale strumento contrattuale edile per la difesa dei lavoratori e delle imprese
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