CNA Alto Adige ottiene la certificazione di parità di genere

La parità di genere è un pilastro per il progresso e lo sviluppo di ogni organizzazione moderna. Ne è convinta CNA Alto Adige, la cui struttura conta il 75% di presenza femminile e un terzo dei dipendenti con un contratto part-time. Un buon punto di partenza che ha portato l’associazione di categoria dell’artigianato a intraprendere un anno fa il percorso per ottenere la certificazione di parità di genere. L’obiettivo è stato quello di incorporare attivamente questa parità all’interno della propria cultura aziendale, codificando alcuni processi che già venivano messi in atto in questo ambito e migliorando altri aspetti della cultura inclusiva dell’associazione. CNA Alto Adige, tra le prime associazioni di categoria a livello locale, ha affrontato quindi in questi mesi un complesso percorso di audit fino ad ottenere la certificazione UNI PdR 125:2022 per la parità di genere. “Un ambiente lavorativo che garantisce inclusione, pari trattamento e riconoscimento per tutti, indipendentemente dal genere di appartenenza, non solo dà un segnale e un contributo importante dal punto di vista della responsabilità sociale, ma si arricchisce anche al suo interno andando ad incidere sul suo sviluppo. Grazie a questo percorso abbiamo messo nero su bianco il nostro impegno in questo senso, mettendo le buone prassi esistenti e nuove a patrimonio dell’organizzazione”, così il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati. Il lavoro di questi mesi si è concentrato in diversi ambiti di azione: la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, governance e cultura aziendale, l’equità remunerativa, le pari opportunità di carriera e la sfera della genitorialità.

Sulla certificazione interviene anche l’imprenditrice e vicepresidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Bolzano Nadia Mazzardis: “CNA ha raggiunto un obiettivo determinante, sensibilizzare all'interno il proprio personale e gli associati e all'esterno gli stakeholder, che ad occuparsi del tema della parità non possono più essere solo le donne. Le nostre giovani non sono più disposte ad avere sulle proprie spalle tutto il lavoro di cura, ci vuole più condivisione con i partner, pena l’inverno demografico. Le 1200 donne che ogni anno in Alto Adige si licenziano perché nasce un figlio o una figlia e solo il 10% dei padri che dichiara di occuparsi principalmente dei figli, sono dati che devono impegnare economia e politica a mettere in atto le migliori pratiche, come avvenuto in CNA con questa certificazione, per non escludere dal mercato del lavoro donne talentuose e competenti, relegando sempre e solo loro al lavoro di cura gratuito. Non se lo possono più permettere le aziende e nemmeno l’intera società”.

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Patrizia Balzamà
Presidente CNA Impresa Donna